Qualche giorno fa sono stato invitato da un amico per festeggiare il suo compleanno: è un bravo cuoco e cerca sempre dell’ ottima materia prima. Da tanti anni ogni invito a casa sua si trasforma in una vera gioia per il palato; inoltre, frequentandomi, ha preso una certa dimestichezza anche coi vini di qualità. Infatti per il brindisi, all’ inizio del pranzo, ha proposto una bottiglia di Champagne Andrè Robert Grand Cru Blanc de Blancs Millesimato: si tratta di un prodotto di buona qualità che vendevo in enoteca, elegante e di buona complessità . Un altro commensale aveva portato una bottiglia di Silvaner di Muri e una di Arneis di Fontanafredda. Quest’ amico da qualche anno, sulla scia della moda, è diventato un turista enogastronomico e, girando per le cantine, compra bottiglie, lasciandosi guidare, ovviamente, dai propri gusti. Altrettanto ovviamente, però, non ho potuto trattenermi da dare dei giudizi che, per quel che concerne le caratteristiche organolettiche, sono tecnici e quindi obiettivi mentre per quel che concerne l’ abbinamento sono anch’ essi soggetti ai gusti personali. Il Silvaner è un vino molto aromatico, quasi abboccato, acido e di buon tenore alcolico, gradevole e femminile; a mio gusto, però, nulla aveva a che fare con le crudité di pesce che venivano mortificate dall’ intenso aroma di frutta e dal retrogusto quasi dolce che invece di pulirti il palato te lo “impastava” ancor di più. L’ Arneis ha delle caratteristiche di aromaticità meno marcate e di minor corpo, vino semplice e, sebbene tecnicamente ineccepibile, di scarsa soddisfazione generale. Ovviamente queste sono stati (e sono) i miei giudizi personali: la questione si è complicata quando il discorso è scivolato sul prezzo perché io sostengo che dei vini semplici che giocano le proprie carte sulla piacevolezza e sulla facilità di beva debbano necessariamente costare poco: il primo costa fra i 7 e i 10 €. (!) mentre il secondo, in enoteca, oltre i 7, quando nei supermercati lo trovi facilmente intorno ai 6 e spesso sui 5. Il mio amico ci è rimasto male perché pensava di aver fatto chissà quale scoperta… D’ altra parte, in un occasione precedente, aveva portato il Blangè ( Langhe Arneis ) di Ceretto pagandolo oltre 15 €.: NO COMMENT ! Anche qui dobbiamo ammettere che ciascuno spende i propri quattrini come vuole ma a me dispiace vedere che gli amici spendano del denaro solamente in “qualità percepita” anziché in sostanza: quasi sempre è possibile ottenere lo stesso resultato con minor esborso o, spendendo la stessa cifra, ottenere molto di più.
- La Confrerie des Chevaliers du Tastevin
- La ricetta delle acciughe alla cagliaritana