Probabilmente molti sapranno che da parte di padre sono di origine salentina: d’altra parte il mio cognome attesta in maniera inequivocabile la mia provenienza, confermata ulteriormente, se mai ve ne fosse bisogno, dal nome proprio del mio genitore: Carmelo. Nacque ad Arnesano (potete vederne nella foto di apertura la Chiesa Madre) in provincia di Lecce giusto cent’anni fa. E io, nato a Genova da madre genovese (Novella), non ho mai rinnegato la mia ascendenza meridionale, anzi l’ho sempre rivendicata fieramente.
Sarà, forse, questa la ragione per la quale ho insistito coi ragazzi di UVA perché inserissero nell’assortimento i vini della Cantina Sociale di San Pietro Vernotico che, per brevità, viene chiamata Cantina Sampietrana: sono i vini della terra nella quale, da bambino, passavo l’estate, in quelle spiagge allora deserte e ora “gettonatissime”; in compagnia degli zii e dei cugini (tanti, tantissimi…).
La Cantina Sampietrana produce diversi vini, a diversi livelli di prezzo ma sempre molto ben vinificati: è chiaro che la gamma della linea base (Ambasciatori) è composta da vini più semplici e meno graduati (e quindi anche meno impegnativi) ma, se considerate che i prezzi sono compresi fra i 4,50 e i 4,90 €., credo che la proposta sia molto equilibrata. La linea intermedia (Tacco Barocco) invece annovera un interessantissimo Rosato di Negroamaro a 7,50 €. mentre nella linea di maggior livello troverete un ventaglio di rossi di alta qualità: Terre Cave, Sessantenario, Jussum, lo splendido Brindisi Riserva 1952, al prezzo massimo di 10 €. (!).
Al top troviamo il Settebraccia 2014, mix di Negroamaro e di Susumaniello (vitigno tipico del Salento tarantino), invecchiato in legno, con una presentazione suntuosa e ben 14,5° alcoolici: vino importante, di struttura e carattere, orgoglioso e generoso ad un tempo. ( Non riesco a nascondere l’ “Ufaneria” salentina…;-D!!!)